6 novembre 2018
Sempre più frequenti sono i casi di osteoporosi, una malattia silente che se non tempestivamente gestita può avere delle spiacevoli conseguenze. Chiamata “malattia delle ossa fragili”, l’osteoporosi può compromettere la qualità della vita in quanto può causare delle gravi fratture, talvolta irreparabili. Quando le ossa diventano deboli e fragili, anche un trauma molto lieve può causarne la rottura. Ecco che molti adulti perdono così la capacità di camminare e perdono anche la loro autosufficienza.
Generalmente tale patologia colpisce le persone in su con gli anni ed è proprio l’allungamento della vita media ad aver fatto aumentare i casi di osteoporosi. I soggetti più colpiti sono le donne tra i 70 e gli 80 anni, ma già dopo i 40 anni possono cominciare a manifestarsi i primi sintomi. Al momento sono in corso numerosi studi e ci sono altresì tante cure per attenuare i dolori e le conseguenze che questa malattia provoca. Tuttavia si tratta di interventi che contengono il problema, ma non lo risolvono del tutto.
Quando il metabolismo dell’apparato scheletrico subisce un’alterazione e la sua densità minerale si riduce non è possibile ripristinarlo. Nei soggetti in salute il tessuto osseo si rinnova costantemente, l’osso “nuovo” sostituisce il “vecchio”. Quando quest’equilibrio viene meno l’osso diventa osteoporotico e la sua situazione non può più essere cambiata. In poche parole, si tratta di una condizione definitiva.
Per questo motivo la soluzione ideale è la prevenzione, prevenzione che dovrebbe avvenire già da giovani. Il periodo di crescita e di sviluppo dell’osso si determina nei primi 30 anni di vita, è in questa fascia di età quindi che si pongono le basi per il futuro. Costruire uno scheletro forte e robusto dona maggiori garanzie future.
In ogni caso, anche dopo i 30 anni è possibile fare proprie delle abitudini preventive e beneficiarne e questo è proprio l’oggetto di quest’articolo.
Cosa fare per rafforzare le ossa
Come abbiamo detto, l’osteoporosi colpisce soprattutto le donne in menopausa. È infatti la mancanza dell’azione degli estrogeni a comportare una riduzione di calcio nelle ossa e ad esporre quindi i soggetti di sesso femminile ad un maggior rischio di osteoporosi. Rischio che si corre soprattutto nei casi di menopausa precoce e se si assumono farmaci cortisonici.
Ma cosa si può fare quindi per evitare questa malattia? L’alleato principale è uno stile di vita sano, ma soprattutto protettivo. I punti fondamentali di questo stile di vita sono l’alimentazione, l’attività fisica e i vizi, fumo in primis. Senza dilungarci troppo su quest’ultimo aspetto, diciamo solamente che nelle donne il fumo può causare una menopausa anticipata ed aumentare i disturbi ad essa connessi. In generale invece, cioè per tutti, il fumo incrementa il rischio di varie malattie, tra cui l’osteoporosi appunto.
Abbiamo cominciato con il fumo in quanto si tratta di un consiglio sempreverde, valido per tutte le età. L’alimentazione, ma soprattutto l’attività fisica, variano invece con l’avanzare degli anni. Non si può pensare di poter fare gli stessi movimenti a 30 e a 80 anni. Ecco che per esempio alle donne in menopausa viene spesso consigliata anche una terapia ormonale sostitutiva in quanto i 3 capisaldi menzionati da soli non sono sufficienti a mantenere alto lo stato di salute. Serve cioè un sistema protettivo in più.
Per quanto riguarda l’attività fisica, essa è utile perché consente un irrobustimento delle ossa. Con lo sport non si rafforzano solo i muscoli, bensì anche il metabolismo osseo. Non importa diventare degli atleti professionisti per arrivare ad avere, ma anche mantenere, una discreta mineralizzazione scheletrica. Quel che si consiglia è fare del movimento, evitare la sedentarietà. Non vi è uno sport da preferire, ognuno può decidere di fare quello che ama di più. Tuttavia è stato riscontrato che la ginnastica, la danza ed il ballo in generale porta dei notevoli vantaggi. Aiutano infatti a compiere movimenti sicuri e disinvolti e a ridurre quindi il rischio di cadute.
La dieta per prevenire l’osteoporosi
Abbiamo lasciato per ultima l’alimentazione perché rappresenta un fattore molto importante, in grado di fare la differenza. In particolar modo vi è un grande bisogno di calcio e di vitamina D per tenere lontana l’osteoporosi. Per questo è consigliato un consumo quotidiano di latte e suoi derivati, contenenti calcio, e un consumo frequente di uova e pesce per la vitamina D.
A tal proposito si rende noto che si può assumere la vitamina D anche attraverso la sintesi cutanea attraverso l’esposizione al sole. Durante le belle giornate è quindi salutare stare almeno 15 minuti al sole per trarne benefici a lungo termine.
In ogni caso, i dovuti apporti di calcio e vitamina D possono essere stimolati e quindi raggiunti con degli integratori specifici, utili a tutte le età.